INFORTUNIO IN ITINERE: CHE COS’È?
Si tratta dell’infortunio occorso al lavoratore durante il normale percorso di andata e ritorno dall’abitazione a al luogo di lavoro, oppure durante il normale percorso che collega due luoghi di lavoro se il lavoratore ha più rapporti di lavoro. L’eventuale danno subito dal dipendente, in tali casi, è coperto dall’assicurazione dell’Inail.
Gli eventi che possono rientrare all’interno dell’infortunio in itinere sono chiari: si tratta di tutti gli infortuni occorsi lungo il tragitto casa-lavoro-casa. Gli eventi più comuni sono certamente gli incidenti stradali, ma che accade quando il dipendente è invece vittima di un malore o, peggio, di un infarto?
Infarto e infortunio in itinere: la sentenza
Secondo il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (sent. n. 1413 del 16.05.2016) un infarto, anche in soggetto già cardiopatico, può rappresentare un infortunio sul lavoro. Deve tuttavia essere fornita la prova che tale evento sia stato causato da un impegno lavorativo o uno stress superiore alla norma e alle mansioni assegnate al dipendente.
Infarto e causa violenta
L’infortunio sul lavoro viene definito tale quando si verifica una causa violenta. Tuttavia, l’infarto non può ritenersi una causa violenta. Per tale motivo per poter ottenere l’indennizzo Inail, deve essere accertato che l’infarto sia stato causato da specifiche condizioni ambientali e di lavoro improvvisamente diverse da quelle a cui il lavoratore è abituato: un picco dell’attività lavorativa, ad esempio.
L’evento deve inoltre avvenire in occasione di lavoro: deve cioè sussistere un nesso causale, anche indiretto, con l’attività lavorativa svolta o con le modalità del suo svolgimento. Ad esempio, si pensi a un operaio in un cantiere edile costretto costantemente a intesi sforzi fisici che, associati ad altre cause (lo stress dovuto all’avvicinarsi della data di scadenza dell’appalto, ad esempio), possono sottoporlo a questo genere di rischio.
come richiedere l’indennizzo dell’inps?
Per poter ottenere l’indennizzo INPS è necessario poter provare che l’aumento dell’attività lavorativa sia stata causa diretta del malessere, che non si sarebbe verificato senza il fattore della mole di lavoro o dello stress aggiunto.
A tale scopo è certamente utile produrre un’ottima perizia medico-legale che possa obiettivamente giudicare le cause ed il danno dell’evento lesivo.