INCIDENTE STRADALE LIEVE?

Nella maggior parte degli incidenti stradali che si verificano nel nostro Paese viene richiesto, oltre al risarcimento dei danni subiti dalla vettura, anche il risarcimento dei danni fisici.

I danni più frequenti riscontrati dalle vittime sono danni “lievi” come il c.d. colpo di frusta.

Dal 2016 è in vigore una novità per chi ha subìto questo tipo di danno: il risarcimento sarà ottenibile solo a seguito di esami strumentali che possano provare la presenza del danno.

A mitigare, però, la severità di tale norma, oggettivamente a solo ed esclusivo beneficio delle Compagnie Assicurative, fortunatamente è intervenuta la Suprema Corte di Cassazione con una sentenza particolarmente significativa in materia di incidenti stradali e, soprattutto, per quelli che determinano le cosiddette «microlesioni» (Cass. sent. n. 1272/2018).

ECCO COSA DICE:

Se in seguito ad un sinistro l’automobilista subisce un colpo di frusta e questo viene accertato dai medici, la compagnia assicuratrice non può negare il risarcimento, pur in assenza di esami strumentali (come le radiografie) a provarlo.

Secondo la Suprema Corte, il danno da lesione micropermanente, deve essere risarcito dall’assicurazione anche senza radiografia nonostante le modifiche apportate del Cresci Italia al codice delle assicurazioni.

Ciò perché il ruolo del medico è insostituibile e non può essere imbrigliato da un vincolo probatorio che se fosse posto per legge sarebbe a rischio incostituzionalità.

Certo, in alcuni casi come per il colpo di frusta, l’accertamento clinico strumentale resta uno strumento molto importante, se non decisivo.

Ma anche in quel caso resta fermo il ruolo fondamentale della visita medica.